Talent Mobility: uno strumento utilizzato per valorizzare la Persone

“Talent Mobility”: uno strumento utilizzato per valorizzare la Persone creando una strategia che comprenda, sviluppi e muova, all’interno della propria Organizzazione, i “migliori”.

L’ultima recessione economica, tra i tanti danni procurati, ha anche indirizzato taluni manager, certo non quelli più illuminati, ad attuare politiche miopi di esclusivo controllo agli aspetti finanziari che ha, nel breve, contenuto i costi ma, contestualmente, limitato ogni successiva possibilità di sviluppo.

Esempi classici sono i tagli, non mirati, al personale e gli inesistenti investimenti sullo sviluppo delle risorse umane.

Peccato però constatare che i Paesi che per primi stanno uscendo dalla crisi sono proprio quelli in cui i Manager hanno avuto la lungimiranza di puntare, sempre e comunque, sulle Persone.

Uno degli strumenti più utilizzati per valorizzare la Persone, le migliori in particolare, è la “Talent Mobility”, ovvero la scelta, gestita dall’HR, di creare una strategia che comprenda, sviluppi e muova, all’interno della propria Organizzazione (ma a volte anche all’esterno), i “migliori”.

I risultati sono oggettivabili; una ricerca condotta negli USA nel 2013 dal “Human Capital Institute” ha dimostrato che le Aziende che hanno utilizzato sistemi integrati di talent mobility hanno avuto il 12% in più di raggiungimento di successo anche in campo finanziario.

Certo non è così immediato né semplice; servono:

– Coerenza, lungimiranza. No a modalità episodiche e di moda, si a una strategia integrata

– Forte sponsorship da parte del top management

– Convinto affiancamento e supporto da parte dei manager di linea

– Attenta regia da parte dell’HR

Con queste strategie l’assunto: “risultati-persone, binomio indissolubile” risulta più facilmente comprensibile