Stategie di marketing: la bellezza naturale.

Alcune aziende cosmetiche di fama internazionale, come ad esempio Dove e Pantene, propongono nelle loro campagne pubblicitarie la “bellezza naturale“.

Scelgono quindi come protagoniste dei loro spot “donne vere”, le cosiddette ragazze della porta accanto e non super modelle prive di alcun difetto. Dichiarano inoltre non usare alcun tipo di correttore grafico, come photoshop, per le foto di intimo. Lo scopo è quello di spingere le donne ad essere se stesse, cosa che potranno fare sicuramente acquistando il prodotto reclamizzato.

Il marketing aziendale ha capito qual è il trend del momento, ciò che oggi “fa vendere”, ha percepito che liberandosi da stereotipi estetici può trarne sicuramente un vantaggio pubblicitario.

E così anche fra le star si è diffusa la tendenza a farsi fotografare senza make up o a pubblicare su social network le loro foto non photoshoppate quando si vedono ritoccate sui giornali.  C’è sempre stato chi ha criticato ed espresso il proprio dissenso contro i canoni estetici dominanti, spesso eccessivamente perfetti e imposti, e che si rivendicavano di poter campare benissimo anche così. Come mai ora c’è tutta questa attenzione alla “naturalezza” delle persone?

Nella società aumenta la consapevolezza delle donne sul mito della bellezza artificiale, sulla speculazione reazionaria sui corpi delle donne, sullo sfruttamento dell’immagine femminile. Dai blog agli editoriali, dagli hashtag alle petizioni, ogni sforzo di comunicazione è comunque utile al fine di afferma che è possibile fare a meno di photoshop, dei cosmetici, delle creme anticellulite, si va bene così come si è. Da qui il terrore delle aziende cosmetiche di non vendere più i loro prodotti.

Quindi le aziende si adeguano, assumono il punto di vista più in voga al momento, ne fanno un trend dell’azienda, lo ripropongono in forma di pubblicità. “Volete essere voi stesse? Benissimo: comprate questo shampoo che celebra la bellezza naturale e ci riuscirete”.  Così anche le celebrità seguono la moda del momento, posano senza trucco per una rivista pubblicano selfie struccate su twitter. In tal modo attirano l’attenzione, si fanno “ben volere” dalle donne “comuni” perché ci si aspetta che gli idoli appaiano perfettamente pettinati e lucidati e diventa in qualche modo significativo che non lo siano.  Il makeup è la norma nel campo dello spettacolo quindi se un’azienda o una rivista propone celebrità senza trucco è un avvenimento rilevante, che fa parlare, coglie l’attenzione delle persone perché “il trucco non c’è”. E se fa parlare, ovviamente, fa vendere copie o prodotti.

Nella vita quotidiana tutto ciò è assolutamente non rilevante. Non possiamo dire che qualcosa sia veramente una tendenza per le donne comuni se tutte le donne comuni si comportano già così da sempre, senza pensarci troppo. In questo caso la mancanza di trucco di quelle donne non le rende sicuramente diverse, rivoluzionarie, ma semplicemente senza trucco.

Il femminismo non è una moda, non è una tendenza. E’ una presa di posizione politica. Ma guardando gli spot pubblicitari di alcuni prodotti cosmetici viene da pensare che quando il femminismo diventa una strategia di marketing non solo perde ovviamente tutta la sua potenzialità rivoluzionaria, ma purtroppo diventa “trend” e quindi moda spendibile anche dalle multinazionali meno interessate alla parità di genere. Ma si sa che un trend, una moda, attraversano una parabola, oggi è “in voga” domani non lo sarà più.