Outplacement: le ultime linee guida secondo la legge di stabilità 2014.

Non abbiamo né la presunzione né le competenze per fornirvi suggerimenti tecnici però, perlomeno, vi diamo qualche nuova informazione affinchè, se ne aveste bisogno, sappiate che c’è qualcosa di nuovo e, pare, anche di molto più utile rispetto al passato. Sino ad oggi, per tutti quelli che perdevano il lavoro, fatte rarissime eccezioni, il “sistema” offriva un sostegno al reddito ma poco o nulla faceva per aiutare a ricollocarsi.

In altri termini, le politiche passive (sostegno) sono state esponenzialmente superiori alle politiche attive (atte a promuovere nuove opportunità di lavoro). Ora le cose sono cambiate.

Lo Stato investe nelle Regioni che hanno competenza legislativa e amministrativa in materia di servizi per l’impiego. La Regione mette a disposizione al “disoccupato” un voucher (suddiviso in una parte fissa subito fruibile e un’altra pagabile a ricollocazione avvenuta) che copre il costo di un buon servizio di ricerca intensiva di un nuovo posto. La scelta dell’agenzia cui appoggiarsi nella ricerca è libera a patto che essa sia accreditata presso la Regione. Ovviamente sono state previste misure affinchè le agenzie non scelgano le persone più facilmente collocabili a scapito di quelle più difficili(!!!) ed, altrettanto, è stato sancito che il rifiuto ingiustificato di un nuovo posto da parte del “disoccupato” comporti, al primo rifiuto, la perdita del 50% del valore del vaucher, al secondo l’uscita dal percorso.

Inoltre, per accelerare e semplificare l’iter, è stata prevista la figura del tutor che assisterà la persona interessata durante tutti gli steps del percorso e che ne diventa “figura chiave” in quanto depositario di tutte le conoscenze di possibili occasioni e dei relativi percorsi di formazione a esse mirati.

Anche sulle Agenzie che, ricordiamo, lavorano in regime di concorrenza, si sono poste attenzioni affinchè agiscano correttamente; infatti:

– Se fossero troppo compiacenti per attirare più candidati, correrebbero il rischio di lavorare in perdita (ricordiamo che il voucher si paga totalmente solo a collocazione avvenuta)

– Se invece applicassero criteri eccessivamente rigidi, non avrebbero candidati che preferirebbero agenzie più equilibrate nei criteri di accettazione.

La corretta concorrenza dovrebbe pagare….

In conclusione ricordiamo che le politiche miopi e prive di progettualità, per capirci quelle passive, non solo producono enormi costi sociali e depauperano il mondo del lavoro di importante know-how ma, fatto ancor più grave, alimentano crisi personali e professionali in persone che potrebbero dare ancora molto.