Multitasking parte seconda! Strategie alternative.

Il precedente articolo ha suscitato curiosità e perplessità.

Per cercare di fare un po’ di chiarezza e di uscire da posizioni che taluni potrebbero giudicare eccessivamente negative e allarmistiche, riportiamo quanto hanno scritto, a tal proposito, il Professor Leonardo Chelazzi, neuropsicologo presso l’Università di Verona e lo psicologo cognitivo Carlo Umiltà, Professore emerito dell’Università di Padova che affermano:
“riusciamo a fare due cose contemporaneamente solo quando una delle due è automatizzata e non richiede elaborazioni complesse (camminare e parlare al telefono). In tutti gli altri casi la contemporaneità è apparente perché in realtà c’è un’alternanza tra i compiti diversi”.

“Grazie al fenomeno dell’attenzione, il cervello filtra le informazioni non rilevanti ma, quando siamo occupati per davvero, il sistema va in tilt perché…., deve decidere come allocare le proprie risorse”. “Questo (il multitasking) è costoso perché servono risorse cognitive, come l’attenzione e la memoria di lavoro, ma anche risorse meta cognitive per monitorare costantemente l’esito del nostro lavoro e correggerlo in caso di errore”.

Con queste premesse e considerando che comunque lavoriamo e non sempre siamo noi a determinare calendari e i tempi delle attività, proviamo a imporci questi consigli:
• Comprendi: renditi conto del momento e decidi se puoi permetterti il multitasking o devi concentrati su una sola cosa
• Decidi: il multitasking impegna; scegli in anticipo quali i compiti/obiettivi principali
• Controlla: anche se ne sei attratto, resisti alla tentazione e limita gli eccessi
• Poni attenzione: le risorse cognitive sono limitate; è impossibile fare bene troppe cose insieme
• Allenati: più ti automatizzi e più risparmi energie
• Prevedi: se immagini di venir interrotto, anticipa le interruzioni prima di lavorare.