Metodo, creatività e improvvisazione

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Da una recente intervista di Arturo Brachetti, universalmente riconosciuto come il più grande trasformista vivente, si possono trarre spunti interessantissimi su temi che sono il quotidiano per chi pianifica e organizza eventi. È infatti del tutto evidente che un evento di successo nasce da una ferrea organizzazione ma si dipana e si sviluppa attraverso inaspettati cambiamenti in cui è indispensabile agire con freddezza, improvvisazione e creatività. Sue puntuali risposte evidenziano come lo spettacolo nasca da una perfetta orchestrazione di tempi, dalla sintonia con i collaboratori e dal rispetto per il pubblico; sono le stesse caratteristiche e lo stesso approccio che servono a chi deve far funzionare la macchina complessa di un evento.

Il primo stimolante spunto è dato dalla sua abilità a “cambiare pelle con rapidità” (Brachetti ha in repertorio di 350 personaggi e ne interpreta 100 in una serata). Questa metafora del cambiamento si sposa perfettamente col presente dove chi non cambia non solo perde competitività ma, progressivamente, viene escluso dal mercato. Non meno importante è la caratteristica dell’Artista a “fare con poco”; nella sua performance interpreta ben 25 personaggi avvalendosi di un solo fazzoletto bianco; la metafora è immediata.

Pur con poche risorse, e ribadiamo che queste sono le condizioni attuali, ingegnandosi si possono trovare grandi soluzioni. Per ultimo, ma altrettanto significativa, è la capacità di uscire dagli schemi per trovare soluzioni nuove, la consapevolezza che una cosa non è “mai” impossibile (prima di dire “no” pensiamoci bene, prendiamoci il giusto tempo) e che approcciare i problemi da un punto di vista differente, il pensiero laterale, aiuta a trovare le corrette soluzioni.