Un ruolo cardine nelle Organizzazioni: il Quadro.

Di cosa si occupa il “Quadro”? È un ruolo cardine nelle Organizzazioni, raccorda impiegati e operai con la dirigenza,

è il cuscinetto tra decisori e esecutori, la catena di trasmissione, il filtro e altre 100 cose…, sempre con importanti responsabilità.

Ha un’età media di 45 anni, nel 27% dei casi è donna, il 50% è laureato il 15% ha conseguito un Master.

Il 50% di chi riveste tale ruolo è diventato quadro nell’azienda di appartenenza, il 33% lavora in una multinazionale estera, il 20% in una multinazionale italiana, il 46% in un’azienda nazionale(42% padronale).

Entriamo più specificamente sul quotidiano e sul sentiment che vive.

  • Area strategica/decisionale: il 75% partecipa attivamente, i 16% è informato, il 9% lo scopre
  • Rapporto competenze/mansioni: è piuttosto coerente nel 90% dei casi con attività assegnate corrispondenti alla qualifica nel 76%. Il 57% ritiene che le sue capacità professionali siano correttamente utilizzate. Il 67% si dichiara autonomo e il 64% percepisce il rispetto del contratto. Per gli strumenti di lavoro, li ritiene adeguati nel 56% come pure le risorse di supporto nel 53%
  • Area retributiva: il 47% la ritiene adeguata e apprezza i benefit, nel 46% dei casi
  • Area del riconoscimento: l’indipendenza e l’autorità si devono conquistare sul campo (87%), avviene prima all’esterno da parte di fornitori/partner (82%) e nel 70% c’è un buon rapporto con i superiori che non interferiscono (57%); solo il 33% percepisce lo “scaricabarile” da parte dei capi, il 47% dichiara di avere un’autorità coerente col ruolo e il 29% di avere autonomia e poteri nei confronti di dirigenti e superiori.
  • Area delle aspirazioni: il 79% aspira alla dirigenza, il 37% pensa che lo diventerà, il 20% che ci siano possibilità reali. Le motivazioni sono: maggiore autonomia decisionale (89%), pacchetto economico (80-85%). Ma si considerano anche le negatività: meno tempo per la famiglia (40%), minori tutele (34%), minor vita sociale (27%) e maggior stress (23%).

Un’analisi del presente ci dice che l’Azienda in cui lavora il Quadro:

  • Ha meno risorse finanziarie (77,5%)
  • Produce più stress (73,1%)
  • Eroga meno formazione (67,2%)
  • Costringe a un maggior lavoro (64,9%)
  • Concede un numero minore di collaboratori (64,7%)
  • Crea maggiori tensioni coi colleghi (53,5%)
  • Limita la retribuzione variabile (53,5%) e i benefit (41,9%)
  • Produce maggior mobilità/spostamenti (33,1%)

Inoltre, solo il 19,9% è iscritto a un sindacato

 Un ulteriore lettura ci permette di suddividere il Quadro in 5 categorie:

  • Profondamente soddisfatto (25%): si sente valorizzato, ha un’attività coerente con le competenze, è autonomo, percepisce la fiducia e la stima, è adeguatamente remunerato. Tendenzialmente è donna, ha un’età aziendale e anagrafica più bassa
  • Soddisfatto  (21%) : le insoddisfazioni sono, prevalentemente, nell’insufficiente delega, nello scarico di responsabilità solo per i problemi, e nel rapporto più subordinato. Tendenzialmente uomo, più anziano e da più tempo nell’Organizzazione
  • “Quadro busta paga” (24%): tutto funzionerebbe (rispetto, autonomia, collaborazione,…) peccato che la parte retributiva (fisso, variabile, benefit) sia del tutto insoddisfacente. Prevalentemente maschio, laureato, età e anzianità aziendale media, azienda multinazionale italiana
  • Quadro “soldi e poco più” (20%): solo discreti stipendio e benefit lo trattengono. Impegno massimo, ruolo minimo, nessuna valorizzazione, delega inesistente, scarsa collaborazione.  Lavora in aziende padronali dov’è la “famiglia” a rivestire ruoli manageriali.
  • Quadro “in crisi” (10%) : caricato di responsabilità ma non ha autonomia, gestisce persone insufficienti per numero e inesperte, non ha collaborazione e scambio coi superiori; non fa ciò che vorrebbe e che valorizzerebbe le proprie professionalità. Spesso laureato e con master, lavora in aziende padronali con fatturati limitati; prevalentemente donna giovane.

 Per ultimo abbiamo lasciato l’informazione più preoccupante.

Se, come è vero, le Organizzazioni hanno identificato nei Quadri una risorsa e snodo vitale per il successo, ci sarebbe da aspettarsi che moltissimo si investa in Formazione e Sviluppo…

La realtà: il 52,4% non ha avuto formazione specifica al ruolo di quadro-manager e gli altri l’hanno avuta in tempi diversi ( chi alla nomina o ingresso in Società, altri in tempi successivi)

Il percepito del valore ci da altre indicazioni:

  • Giudizio di eccellenza nel 6,9%
  • Giudizio buono-discreto nel 67,4%

Mentre la formazione:

  • È stata definita di comune accordo con l’azienda nel 38,8%
  • Solo dall’azienda nel 28,1%
  • In piena autonomia nel 8,9%

In toto, non ci pare un quadro, e permetteteci il gioco di parole, entusiasmante/entusiasta.