IA Intelligenza Artificiale

  • News
  • Tempo di lettura: 6 minuti

Il tema è L’Intelligenza Artificiale un argomento attuale, affascinate, con qualche sfaccettatura di “inquietudine”, destinato a un intenso sviluppo con cui dovremo fare i conti perché impatterà su tematiche sociali, politiche e economiche, ovvero sulla vita di tutti noi.

Per i non addetti ai lavori l’intelligenza artificiale fa scherzosamente pensare ai robot degli anni 50 di Asimov (scrittore che ha ispirato Guerre Stellari e Star Trek), alle macchine che si ribellano all’uomo, a certe catastrofi di non chiara origine.

Non è così ma, almeno a noi poveri ignoranti, un po’ di suspance e di mistero lasciateceli….

L’I.A. è, in termini tecnici, un ramo dell’informatica finalizzato alla programmazione e progettazione di sistemi, hardware e software, che permettono di dotare le macchine di determinate caratteristiche che vengono considerate tipicamente umane quali, ad esempio, le percezioni visive, spazio-temporali e decisionali. Non si limita alla capacità di calcolo o di conoscenza di dati astratti, ma si indirizza, soprattutto, verso quelle differenti forme di intelligenza che vanno dall’intelligenza spaziale a quella sociale, da quella cinestetica a quella introspettiva.

Per farlo, si realizza un “sistema intelligente”, cercando di ricreare una o più di queste differenti forme di intelligenza che, anche se spesso “pensate” come umane, in realtà possono essere ricondotte a particolari comportamenti riproducibili da alcune macchine.

Definizioni dell’I.A.:

Una “classica”, tratta dal dizionario De Mauro; “insieme di studi e tecniche che tendono alla realizzazione di macchine, specialmente calcolatori elettronici, in grado di risolvere problemi e di riprodurre attività proprie dell’intelligenza umana”

Un’altra, più “forte”; “il termine I.A. si riferisce a un insieme di tecnologie avanzate che consentono alle macchine di percepire, comprendere, agire e imparare”

Impatto:

L’ I.A. è destinata a trasformare il business in modo profondo, cambiando le modalità di gestione delle aziende, la competizione sul mercato e i fattori di successo.

Il gruppo Think Tank, composto da esperti indipendenti impegnati nell’analisi e nella soluzione di problemi complessi, specie in campo economico, politico o militare, ha pubblicato che nel 2050 un terzo circa dei lavoratori statunitensi verrà sostituito da androidi. Se fosse confermato, immaginiamoci i problemi.

Conforta l’evidenza che i robot vengono utilizzati nei compiti più facili, ripetitivi, spersonalizzanti e pericolosi e, in quelli in cui l’essere umano è oggettivamente “carente”; sarà necessario un approccio mirato senza demonizzazioni e isterismi.

La Storia:

L’intelligenza artificiale (I.A.) è una disciplina recente (1956) che negli anni ha fornito un importante contributo al progresso dell’intera informatica e che è stata influenzata da numerose discipline fra le quali la filosofia, la matematica, la psicologia, la cibernetica e le scienze cognitive, alcune delle quali non propriamente scientifiche…

Il suo scopo non è quello di replicare l’intelligenza umana, obiettivo, per i più, eticamente non ammissibile, bensì di riprodurne o emularne alcune funzioni.

È al tempo stesso una scienza e un’ingegneria. È una scienza in quanto l’uomo può formulare modelli oggettivi e rigorosi, ottenere conferme sperimentali e realizzare un indiscutibile progresso nello studio scientifico dell’intelletto umano. È ingegneria perché, quando si ottengono dalle macchine prestazioni che emulano comportamenti erroneamente ritenuti inaccessibili all’ambito artificiale, si fornisce un oggettivo progresso al contributo che l’ingegneria stessa offre al miglioramento della vita dell’uomo.

Le aree di applicazione

Le applicazioni dei sistemi di intelligenza artificiale sono innumerevoli e una loro completa catalogazione risulta molto difficile a causa della quantità ed eterogeneità dei settori interessati; di seguito ne vedremo alcune:

Pianificazione attività. Suggerisce le date ideali da assegnare alle attività sulla base di alcuni fattori come l’urgenza stimata, modelli passati di comportamento degli utenti e il carico delle attività in arrivo per l’utente. Con i continui progressi dell’intelligenza artificiale e del ‘machine learning’ (argomento cui dedicheremo uno spazio speIAcifico), abbiamo l’opportunità di creare un assistente sempre più intelligente che attivamente aiuta gli utenti a costruire e mantenere abitudini produttive

I giochi. Sono una delle aree tradizionali dell’intelligenza artificiale da un punto di vista metodologico. Lo studio dei giochi ha determinato lo sviluppo e la messa a punto di numerose tecniche e, per la prima volta nella storia, un programma sviluppato dalla IBM (Deep Blue) ha sconfitto il campione del mondo di scacchi Garry Kasparov con il punteggio di 3,5 a 2,5.

Il controllo autonomo. È un campo, nell’ambito del controllo di sistemi complessi, nel quale alcuni sistemi di intelligenza artificiale si sono dimostrati molto efficaci, come nel caso del controllo di automobili e di sonde spaziali

La dimostrazione automatica di teoremi matematici e la programmazione automatica. Si tratta di due aree classiche dell’intelligenza artificiale da un punto di vista metodologico e comportano spesso ricerche di natura teorica (decisamente complicate!!)

La robotica e la visione artificiale. Le aree della robotica intelligente si estendono a un contesto multidisciplinare che comprende anche la meccanica, la sistemistica e l’elettronica. L’obiettivo è la realizzazione di robot intelligenti che, e i fatti lo hanno dimostrato, hanno raggiunto da tempo risultati concreti e rilevanti anche dal punto di vista applicativo. Uno fra i principali risultati ottenuti in questi ambiti è la vettura autonoma Stanley, sviluppata dalla Stanford University, che nell’ottobre del 2005 è stata in grado, viaggiando senza alcun intervento umano, di percorrere 132 miglia nel deserto del Mohave (California) in poco meno di 7 ore nell’ambito della competizione DARPA Grand Challenge.

  • L’elaborazione del linguaggio naturale. I problemi affrontati in quest’area di ricerca sono estremamente complessi, perché riguardano alcuni dei meccanismi meno noti e più sfuggenti del comportamento umano. La comunicazione, infatti, presenta ancora molti problemi irrisolti, sia dal punto di vista linguistico, sia da quello psicologico; la realizzazione di funzioni per la comprensione e per la generazione di espressioni linguistiche per mezzo dell’elaboratore non ha ancora raggiunto risultati tecnologicamente assestati. I risultati delle ricerche teoriche e sperimentali svolte hanno permesso di costruire sistemi dotati di capacità limitate di riconoscimento e comprensione (parole pronunciate in modo staccato, vocabolario limitato), nonché sistemi di sintesi in grado di produrre artificialmente il linguaggio parlato, leggendo un testo scritto. Il potenziale applicativo di tali ricerche è senz’altro molto rilevante.

Articolo a cura di Mario Solerio