20° Conferenza sul Cambiamento Climatico a Lima. Riflessioni.

A Lima si è appena conclusa la 20° Conferenza sul Cambiamento Climatico, tappa di avvicinamento alla prossima Conferenza di Parigi nel 2015,

dove si dovrebbe raggiungere un nuovo accordo per contenere il cambiamento climatico a non oltre 2°C di aumento della temperatura media.

Tale obiettivo è ottenibile se si limitano le emissioni future globali a non più di 1.000 GtonCO2, ma considerando che ad oggi vengono emesse ogni anno 49 GtonCO2, tale soglia verrebbe superata in soli 20 anni, a fronte di emissioni complessive dal 1870 ad oggi di 1.900 GtonCO2.

Come membro della delegazione italiana ho potuto seguire in prima persona le trattative estenuanti che, dopo 13 giorni di conferenza ed una maratona finale di 30 ore, hanno portato ad un accordo di riferimento.

Pur consci dei pericoli derivanti dal cambiamento climatico in atto, i contrapposti interessi economici hanno un peso fondamentale per il raggiungimento di un accordo. Da una parte, i Paesi Sviluppati i quali puntano ad interventi in grado di ridurre le emissioni a livello generale. Dall’altra, gli altri Paesi che ritengono di avere il diritto a svilupparsi e ad emettere di più per permettere migliori stili di vita ai propri popoli, quali l’elettricità in tutte le case; secondo quest’ultimi devono essere i Paesi maggiormente sviluppati ad accollarsi il costo della riduzione delle emissioni in quanto storicamente responsabili dell’aumento di quest’ultime

In quest’ottica era già previsto un obiettivo di investimenti nei Paesi in via di Sviluppo per la riduzione delle emissioni di 100 miliardi di dollari l’anno, ma ad oggi il fondo di supporto ne ha a disposizione solo 10 e non è chiaro se e quanti capitali privati sarà in grado di mobilizzare.

Tra un anno sapremo quale sarà la decisione definitiva, non so se vi parteciperò ancora, ma spero che qualcosa cambi nel comune sentire. Si suole dire che “siamo l’equipaggio della nave spaziale Terra” ma, al momento pare che, tutti sanno stiamo andando contro gli scogli ma nessuno voglia assumersi l’onere di timonare”.

Alberto Bonomi

Ing. Alberto Bonomi, vive a Trento, dopo la laurea in Ingegneria per l’Ambiente ed il territorio, ha conseguito una laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche, ha lavorato presso la Commissione Europea ed è advisor sulle politiche energetiche internazionali.